...."
C
Ivi. - Pag. 76, in nota
Al Popolo, che ingannato era venuto ad arrestarmi, tali apparecchiava parole, come resulta dallo Scritto inedito pubblicato dall'Accusa (a pag. 60 del suo Volume di Documenti).
Eccolo per intiero:
Suadeo vos emere aliquantulum charitatis et verecundię, etanimadvertetis vos esse cives ejusdem miserę civitatis.
FOSCOLO, Hypercalypsis.
Repugnavo a emettere qualunque dichiarazione intorno al mio stato, perchč farlo dal carcere mi sembrava viltą. Adesso poi sollecitato reiterate volte dai miei amici, e persuaso che le mie parole possano tornare di qualche benefizio al Paese in cui nacqui, mi č forza rompere il mio proponimento. Dirņ parole sincere, e quali nč persecuzioni immeritate, nč ardenti calunnie, potrebbero farmi dettare diverse. Io venni strappato dal seno della mia famiglia con violenza e con ingiustizia; poteva fuggire, e non volli: fuggono i colpevoli, e nei passi paurosi della fuga cercano scampo: gl'innocenti hanno da trovarlo nella giustificazione delle opere loro. Popolo sono, Popolo nacqui, e quindi non abbisogno adularlo per ottenere il suo favore; nč io posso odiare il Popolo, nč egli me: noi siamo stretti con vincolo necessario! Perņ troppo spesso il Popolo lascia aggirarsi dai falsi profeti, e troppo spesso lapida i veri, e poi al bisogno si trova tradito miseramente, e il pianto non giova. Popolo mio, che cosa ti feci? Mi dissero: Che tu non contavi nulla; mi proposero di entrare nel novero degli sciagurati che ti s'imposero padroni insolenti e ignoranti; si vantarono possedere potenza di punirti: finalmente (lo dico o lo faccio?
| |
Popolo Scritto Accusa Volume Documenti Hypercalypsis Paese Popolo Popolo Popolo
|