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      Senofonte nella vita di Agesilao ci porge testimonianza di questo fatto, con le seguenti parole: "lo elogio di Sparta non può separarsi da quello della sua famiglia, perchè se Lacedemone non imprese a spogliare i suoi re del potere supremo, i re a posta loro non ambirono autorità maggiore di quella che concedevano loro le leggi."
      Di più non dico, e forse il detto è troppo. Tu, o Popolo, vorrai intenderlo e seguitarlo? Deh! sia dato un giorno di conforto al travagliato mio spirito!
      Di Prigione, 19 marzo 1848.
      F. D. GUERRAZZI.
     
     
     
      D
     
      IX. Esame del §§ VI, VII, VIII, dell'Atto di Accusa. - Pag. 113.
     
     
      Nè, come per sè stesso poco è vago di parole il Commercio, così egli si era rimastoa dimostrarmi la sua benevolenza con vuoto suono di favella, chè mi aveva profferto
      largamente qualunque somma pei bisogni della patria avessi riputata necessaria."
     
      A dimostrare la temperanza civile del signor Guerrazzi, l'animo suo disposto ad ogni più umile ufficio, purchè utile al bene della sua Patria, e come si fosse largamente meritate le profferte e le lodi de' suoi concittadini, si riporta il seguente Documento del signor Avv. Dell'Hoste(758), dal quale resulta com'ei si offerisse perfino a fare da segretario al signore Guinigi, onde comporre le turbolenze livornesi. Così narra Valerio Massimo che Epaminonda si adattò a sostenere l'impiego di soprastante alla nettezza delle strade di Tebe, rendendo, con la splendidezza dell'opera e la modestia dell'animo, onoratissima una carica che aveano voluto imporgli per umiliarlo(759).


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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