Il Direttore scusavasi col motivo, che sarebbero fuggiti se gli avesse lasciati fuori, a cagione della poca sicurezza del carcere; ma Lord King lo ammonì severo: "fate alzare i muri quanto volete, ma guardatevi di fabbricare una prigione dentro la prigione."
Il lavoro in comune si concede, ma a chi? Ai detenuti nello Ergastolo giunti al settantesimo anno, e a quelli che condannati a vita vi passarono il massimo periodo dello Ergastolo a tempo. Signore! E qual lavoro possono fare allora in comune se non iscavarsi la fossa, dove avranno ad essere in breve sepolti? Io ho esaminato questi infelici, quando escono per un'ora a prendere aria in certi chiostrini chiusi dintorno, lunghi quanto un lenzuolo mortuario, donde non si vede che un po' di cielo; e sono rimasto percosso dal camminare vacillante a modo di ebbro, dalla faccia cadaverica emaciata, con isbattimenti colore di cenere; tranne pochi, o giovani o di fresco venuti, non anche domi dalle rigide carezze di questo carcere umanitario. La pena può nello Ergastolo prolungarsi a vita, nella Casa di Forza a sette anni e mezzo, in quella di Detenzione non so bene a quanto(760).
E quanto sia maggiore supplizio simile detenzione ad un uomo italiano che ad uno inglese, si comprende da chi tenga conto del clima, e della nostra natura meridionale, bisognosa di espansione.
Contraria alla economia: perchè il lavoro individuale, tranne rarissime eccezioni, non ricatterà mai le spese del mantenimento, mentre il lavoro collettivo sempre le supera.
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