Queste cose ho voluto dirvi per la Patria, per la mia famiglia, e per me, onde voi mi trovaste modo onorevole di uscir di paese, - pensaste alla mia famiglia, alla gente che volontaria pena oggi qui meco, e comunque giovane si consuma, - e alleggeriste le angustie del carcere disonesto, che davvero sono troppe, e non sopportabili. Abbiate mente che così, senza offesa della vostra reputazione, non può tenersi un uomo che il Principe elevò al grado di suo consigliere, e voi stessi eleggeste a governare il Paese. In ogni evento della fortuna gli uomini, ancorchè emuli, hanno da usarsi scambievolmente un certo tal quale pudore di convenienza, senza del quale il costume pubblico precipita con danno infinito in cinismo feroce.
Che se tutte queste considerazioni, e queste istanze per altrui e per me, dovessero convertirsi in un nuovo motivo d'ingiuria pei miei cari, e per me, allora la storia domestica mi presenta un altro esempio imitabile in tutto - eccetto che in una parte, - e questa consiste nel non desiderare mai che dalle mie ossa sorga verun vendicatore.
Dalle Segrete, 28 aprile 1849.
F.-D. GUERRAZZI."
FINE.
INDICE DEL VOLUME.
AvvertenzaIntroduzione
Considerazioni Generali
I. Metodo adoperato dall'Accusa
II. Giudizio del Guizot sul metodo adoperato dall'Accusa
III. Esposizione dei fatti generali composta dall'Accusa
IV. Confronto del metodo praticato dall'Accusa con le dottrine del Guizot
V. Origine, progresso, e motivi della forza rivoluzionaria fuori e in casaVI. Agitazione in Toscana
VII. Tumulti quando incominciassero
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