(26) Chiamai fra gli altri, e invano, lo ispettore Checchi, il quale protessi dalle ire popolari quando l'antica Polizia fu distrutta, non ostante ch'egli per ragione di ufficio avesse dovuto recarmi molestia. Anzi gli scrissi lettera con la quale lo confortavo, se non erro, a ritornare al suo posto in Livorno.
(27) Nel 4 febbraio 1849 soltanto fu composta la seconda compagnia della Guardia Municipale; nel passarla in rivista, e nel distribuire le medaglie (però che la formassero tutta combattenti reduci di Lombardia), fra le altre cose io diceva: "Solenne è questo giorno per la Patria, e per voi. Solenne, perchè la custodia della pubblica sicurezza in tempi difficilissimi viene alla vostra fede affidata. La insegna, che la Fortuna mi concede appendere sopra il vostro petto, albergo di cuore lealissimo, mi è certo segno che come sapeste con animo pronto e fermo volere difendere l'onore italiano contro i nemici esterni, così saprete con animo e voglie pari difendere contro gl'interni nemici l'ordine pubblico. - Voi siete nuovi in questo arringo; eppure da voi si domandano ad un tratto prove che appena si chiederebbero a persone per lunga pratica esercitate; e voi le darete, perchè grande è la fede vostra, grande la volontà egregia, e il bisogno della Patria grandissimo. Infinita è la fiducia che in voi ripongono i vostri concittadini: sappiatevela meritare." Monitore del 5 febb. 1849.
(28) Vedi Discorso di Mariano D'Ayala nella stessa Seduta.
(29) Vedi Atti governativi negati.
(30) Un proposto di Laterina era di questi: fu trovato tenersi con molto scandalo in casa due donne, nè a verun patto anche dopo i monitorii del Superiore ecclesiastico volle licenziarle.
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