Stasera hanno avuto luogo nuove dimostrazioni." - Risposta, detto giorno, ore 9, minuti 50. "Domani sarò a Firenze a ore dieci." - Novembre 23, ore 1 antem. "Stasera hanno rotto le finestre a casa Ridolfi, Ricasoli, Salvagnoli, e Capei. Questi eccessi sono commessi da quegli stessi che hanno rotto le urne elettorali: sono pochi ec."
Il 23 novembre, passando da Pisa non potei fermarmi, perchè, come si vede, ero atteso a Firenze. - Qui giunto, maravigliai non avessero preso i provvedimenti opportuni: furono tosto presi da me, e facili, ed efficaci, i quali consisterono, come ho detto, nel vigilare io stesso di persona col maggiore della Guardia Civica Fiorentina le elezioni onde succedessero a dovere. In tutti i luoghi dove fecero violenza, mercè le cure del Governo l'elezioni tanto si operarono libere, che vennero eletti quei dessi, che pur volevansi esclusi. - Così a Pisa sortirono deputati i signori Castinelli e Severi; a Signa il signor Vasse, e credo rammentarmi, non senza raccomandazione del Ministro Adami; a Firenze i signori Tabarrini e Marzucchi.
(44) I miei Segretarii presenti al fatto ne deporranno.
(45) Monitore, 8 gennaio 1849.
(46) Si referiscono a questo fatto le risposte alle interpellazioni di cui a pag. 33. Dubitando, che il vergognoso oltraggio fosse istigato da qualche agitatore, e venendomi referito, che il Niccolini si aggirava fra la moltitudine, lo mandai a chiamare, e alla presenza di parecchi testimoni lo rimproverai acerbamente, e minacciai; egli scusavasi affermando essere accorso invero non già per eccitare ma per sedare.
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