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      Questa lettera non solo non ha nulla che mi pregiudichi, ma non ha nulla che non mi favorisca. Io pertanto l'accetto; quantunque non possa astenermi da domandare: e dove mai l'Accusa apprese il costume di costruire laboriosamente l'edifizio delle sue imputazioni sopra atti che non si partono da me?
      (118) Il Conciliatore (organo semi-ufficiale dei precedenti Ministeri Ridolfi e Capponi) del 22 gennaio 1849, parlando delle diverse voci correnti in quel giorno, avverte come alcuni dicessero, che il Ministero avrebbe presentato egli stesso la legge: "e così dovrebbe essere, egli soggiunge, giacchè il Ministero entrò al Potere con questo programma, e mal si comprende come oggi lo consideri lettera morta, e se lo lasci imporre dal Popolo."
      (119) Ho presentato a S. A. rispettosa Istanza, onde si degni autorizzarmi a manifestare le conferenze ch'ebbi l'onore di tenere con lui.
      (120) Non rechi maraviglia se io pongo i sentimenti di lingua a pari di quelli di religione gagliardi: tali essi sono più che altri non pensa; e comecchè con qualche esagerazione, Paolo Bourgoing, in certo suo opuscolo che ha titolo - Guerra d'idiomi e di nazionalità, non dubitava attribuire il precipuo motivo della guerra tra Magiari e Slavi alla pretensione dei primi d'imporre il proprio linguaggio ai secondi.
      (121) E la Costituente montanelliana dalla stessa Opposizione salutavasi splendida e generosa.
      Intanto fu lanciata in mezzo d'Italia la bandiera della Costituente. Noi ne apprendemmo allora tutti i pericoli.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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