- (Il Conciliatore, 23 gennaio 1849).
Ma allora era così. Ai Deputati faceva mestieri di freno, non di sprone. Si chiarisce dunque per vero quello che disse il Deputato Socci, avere la Camera votato di gran cuore la Legge intorno alla Costituente? - La Frusta Repubblicana, sempre intenta a insinuare perfidamente la diffidenza fra il Popolo sul conto mio, rilevava coteste parole, e commentandole diceva: "Il Ministero rampognò...... nel modo stesso che aveva rampognato coloro, che per ossequio al Popolo pretendevano nel giorno della presentazione della Legge per la Costituente, prima doversi decidere, che discutere, prima affermare, che riflettere." - (N° del 28 gennaio 1849). - Dalle quali parole però si conosce quanto consuoni al vero il sospetto dell'Accusa, che io mi accordassi col Circolo per sollecitare la presentazione di cotesta Legge.
(126) Il Conciliatore, di cui uno dei Collaboratori sostenne alla Camera, che il mandato dovesse dichiararsi con una Legge, nel N° del 23 gennaio 1849 così discorre in proposito: "Il Ministero in questo aveva ragione; giacchè, partendo dai suoi principii, il mandato doveva essere quale sarebbe uscito dal suffragio universale, non quale voleva farlo l'Assemblea. Non il Governo colle sue istruzioni, come sosteneva il Ministro dell'Interno, non l'Assemblea con una Legge, come pretendeva la Commissione, ma gli Elettori soli avean diritto di assegnare, se volevano, i limiti del mandato conferito ai loro eletti."
Nei consigli del Conciliatore è evidente essersi operata variazione.
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