(143) "Livorno è agitatissima. Mi si dia qualche schiarimento in proposito: - le notizie che chiedo sono necessarie.... è necessaria immediatamente qualche notizia precisa, qualunque essa sia. Pigli." (4 febbraio, ore 9. m. 15.) - "La città è in qualche agitazione. Mi si dice esservi per tal motivo molto fermento in Livorno, e a Lucca. Urge schiarimento per tranquillizzare il Popolo. Paoli." (Pisa, 5 febbraio, ore 7, m. 15.) - Di Siena non parlo.
(144) Documenti, a pag. 218.
(145) La stampa, che sotto nome di repubblicana precipitava alla demagogia, così commentava la mia lettera poco fatidica invero:
Diceva il Monitore Toscano, giornale officiale, or fa pochi dì, anzi soli due dì prima della fuga di Leopoldo d'Austria, di felice memoria, piacergli riferire una lettera che un amico suo scrivevagli di Roma: e in cotesta lettera così piacevole al Monitore, leggeansi le seguenti parole: - I buoni Italiani convenuti qui in Roma pare che abbiano deposto il pensiero di proclamare la Repubblica ecc.... - E il dì appresso veniva officiale novella della proclamazione della Repubblica a Roma, per opera di una grande maggioranza di voti nella Assemblea Costituente.
Tre dì dopo, due popolazioni affollate, e dirò tre, perchè eravi anco la truppa, fin qui formante popolo a parte, sulla Piazza della Signoria, riassunta al primitivo suo nome per l'atto migliore e più umano che giammai abbia operato l'Austriaco Leopoldo, - quello d'andarsene, - era gridato, non da una voce nè da due, ma da migliaia e migliaia: Viva la Repubblica!
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