..... La Guardia si adunava, e si recava alla Residenza dell'Assemblea sotto il comando del proprio Ufficiale: questo, giunto sul luogo, si portava a rassegnarsi al Presidente, da cui direttamente o per mezzo dei Provveditori riceveva gli ordini relativi al servizio della Guardia. - Del resto, per detta mattina (8 feb. 1849) il Seggio dell'Assemblea aveva chiesto una guardia di 75 uomini, che però infatti riuscì di una sessantina.... la quale differenza si spiega considerando il repentino comando, e l'ora sollecita più dell'ordinario. - L'Archivista del Senato, chiedendo la Guardia, indicò esplicitamente il solito distaccamento." - Questi Documenti ha pure stampato nel suo Volume l'Accusa, e non gli ha saputi leggere; il pievano Mainardi almeno nel suo libro leggeva! - Ma non è questo, che io voleva avvertire; egli è questo altro: - dunque si chiarisce vero: 1º Che la G. Civica del Parlamento non dipendeva da me. 2º Che da me non poteva nè doveva ricevere ordini. 3º Che se la mattina per tempo giunse a una sessantina, prima delle 11 ore, in cui l'Assemblea fu aperta, poteva completarsi. 4º Che dalla sessantina alle 75 richieste la differenza non corre tale da fare supporre che col rinforzo di 12 o 13 guardie avessero potuto fare maggiore resistenza. 5º Che è quasi certo, che non l'avrebbero fatto, se è vero, come racconta l'Accusa, che le Guardie riposero le loro baionette nel fodero.
(175) "Le truppe stanziali e le milizie cittadine della Capitale saranno sotto il comando del Comandante di Piazza e del Prefetto, i quali dovranno firmare ambedue qualunque ordine sieno per emettere.
| |
Guardia Residenza Assemblea Ufficiale Presidente Provveditori Guardia Seggio Assemblea Archivista Senato Guardia Documenti Volume Accusa Mainardi Civica Parlamento Assemblea Accusa Guardie Capitale Comandante Piazza Prefetto
|