- Scala naturale delle passioni cattive di plebe corrotta suscitata, e fermentante da insinuazioni immorali." - (Doc. dell'Accusa, pag. 101.)
(231) Cittadino Presidente
Questa sera 6 febbrajo vi era Circolo al Pubblico Teatro. Mi vi sono recato, e siccome il presidente mi ha chiamato al seggio annunziandomi come vice-presidente del Circolo popolare di Firenze, così ho detto a questi nostri fratelli quanto noi c'interessavamo ai loro destini, ho raccontato quanto avevamo fatto per loro, ed ho offerto in nome del Circolo tutti quegli aiuti tanto morali che materiali di cui potrebbero abbisognare. Molti evviva e ringraziamenti al Circolo popolare. Spero il Circolo approverà quanto ho fatto. Voleasi fare una dimostrazione questa sera; e siccome vi era pericolo si cambiasse in tumulto, così ho pregato il Popolo la differisse a domani. Domani a mezzodì avrà luogo. Domani stesso vi scriverò più a lungo e vi dirò qualche cosa degli affari in generale: non lo posso questa sera perchè non ho visto nessuno.
Vostro Socio e F.
G. B. NICCOLINI.
P. S. Vi raccomando calorosamente le decurie e centurie.
(Documenti dell'Accusa, pag. 103.)
(232) Storia della Rivoluzione, Ed. cit., cap. 28, pag. 86.
(233) A pagina 348 dei Documenti dell'Accusa trovo il biglietto al signor Lanari, e dice così: "Signor Lanari. In Livorno i proprietarii dei Teatri si fanno un pregio imprestarli una sera o due al Popolo per le sue solennità. Vi reputava un po' più patriotta, meno impresario. Mi figuro che tutto dipenderà da moneta; ditemi quanto volete, e vi pagherò, perchè voglio sottrarvi al caso, che il Popolo entri di santa ragione, e per pagamento possa spezzarvi le panche.
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