Gli esuli lombardi accorsero tutti a difendere la libertà minacciata, e la Legione Polacca, sebbene rientrata in Firenze da poche ore, dimenticò la fatica e la stanchezza per accorrere a difesa della terra che ospitalmente l'ha raccolta. La Guardia Municipale fu infaticabilmente operosa. Ma ciò non bastava al desiderio ardente del Popolo. Tutti indistintamente chiedevano armi sospettando di essere traditi. Allora si mostrava a raffrenare l'ardore generoso il professor Montanelli, membro del Governo Provvisorio, che sorgeva dal letto, ove giaceva infermo, per accorrere alla chiamata del Popolo. Acquietava gli accorsi, mostrando loro come il disordine poteva essere più funesto della scarsità della forza; avvertiva i cittadini a tenersi pronti, ove fosse stata necessaria l'opera loro; lasciassero libera l'azione del Governo che vigilava a salvezza comune. Alle parole dell'uomo venerato e caro si acquietava la moltitudine, ma non dimenticava il pericolo della Patria. Intanto non cessavano le cure del Governo. Forti pattuglie perlustravano la città e uscivano anche dalle porte per iscoprire se dalle campagne si movesse aggressione. Furono arrestati molti tumultuanti, e il Popolo a fatica si conteneva dal manometterli, se non fosse stato l'egregio contegno dei militi, e il rispetto alla Legge che è così forte in questa egregia popolazione. Il Governo ricerca assiduamente gli autori de' fatti scellerati i quali resteranno esposti a tutto il rigore della Legge, alla infamia e all'abominio di tutti gli onesti; premio degnissimo a chi cerca contaminare di sangue cittadino questa terra che fu culla di civiltà e di sapienza.
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