- (Il Popolano, 14 febbraio 1849.) - Se questi erano i peccati veniali, ogni uomo può immaginare quali mai dovevano essere i mortali.
(443) Il Popolano, 14 febbraio 1849.
(444) Monitore del 20 febbraio 1849. - Alba del 21 febbraio 1849.
(445) Prova di questo, e, molto più, prova dell'animo disposto a partire quando avessi potuto farlo senza pericolo della Patria e di me, sta appunto nello invio dei familiari e delle cose più necessarie a Livorno: "Al Governatore di Livorno. - Mandi a casa mia ordinando a Maria che faccia valigia, o valigie di vesti, biancherie, e scarpe, e quanto altro per me, e pel nipote può occorrere, e spedisca immediatamente a Lucca al Palazzo della Prefettura. GUERRAZZI." - (Dispaccio telegrafico del 20 febbraio 1849. - Documenti dell'Accusa, pag. 421.)
(446) A questa disposizione dell'animo, e a questo fatto accennano l'espressioni del Proclama del 20 febbraio 1849: "Quanti sentono in cuore affetto alla Patria e alla Libertà, con tanto sudore e con tanto sangue acquistata, sappiano fare com'essi: prendano un'arme, e accorrano a difenderle."
(447) Documenti dell'Accusa.
(448) Avverti, che questo conto incomincia dal 22 febbraio e va al 27 del medesimo mese. Altrove ho detto da chi, e perchè questo conto fosse stato pagato.
(449) Documenti dell'Accusa, pag. 288.
(450) Notai altrove come il Segretario cav. Allegretti scrivesse al signor Biavati, che guaio grande sarebbe venuto addosso alla Toscana, se io avessi abbandonato il Governo; ora avverto, secondo che la memoria mi viene ricordando, come sovente, andato a prendere il signor Adami per recarci a casa insieme, incontrassi nella sua stanza il Segretario cav.
| |
Il Popolano Il Popolano Monitore Prova Patria Livorno Governatore Livorno Maria Lucca Palazzo Prefettura Dispaccio Accusa Proclama Patria Libertà Documenti Accusa Avverti Documenti Accusa Notai Segretario Biavati Toscana Governo Adami Segretario
|