Menzini, e quivi trattenendomi alquanto lamentava le soverchie fatiche, e la non sopportabile contesa contro lo impeto della Setta prevalente, e apriva l'animo mio deliberato a scansarmi appena me ne capitasse sicuro il destro; alle quali proteste il Segretario Menzini commosso mi pregava a mutare consiglio, imperciocchè se io avessi ciò fatto poteva stare sicuro, che tutti i buoni impiegati mi avrebbero tenuto dietro. Crederei far torto al signor Menzini uomo di molta sufficienza, e di ottima indole, se lo confortassi a non volersi dimenticare, mentre io mi disfaccio in prigione, quello ch'egli mi diceva in Palazzo.
(451) Documenti, pag. 208.
(452) Documenti, pag. 321. Il Dispaccio occorre a pag. 296.
(453) Invero non penso che per me sarebbonsi usati tre infiniti uno dopo l'altro della medesima desinenza: "cospirare a turbare l'ordine, che dice raccomandare." E certamente poi non avrei scritto la frase: "l'Ammiraglio, che s'impedisce," ch'è solennissimo svarione grammaticale; ma sì l'ammiraglio che impedisce.
(454) Edinburgh Review, citata altrove.
(455) Hume, Storia d'Inghilterra, cap. 72.
(456) "Ah! on ne fait pas de l'autorité avec du gouvernement, avec de l'administration toute seule. On ne fait pas de la prospérité avec de la compression ou avec de la prospérité matérielle seulement. On ne fait de l'autorité qu'avec les principes, les hommes, les vertus de l'autorité." E lo bandisce De Falloux, l'ardente realista, all'Assemblea di Francia, nella Discussione del 13 luglio 1851, intorno alla necessità del rivedere la Costituzione.
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