Il Popolo ha annuito." - Io, che sono un uomo tagliato all'antica, tenevo sempre la mente volta a quello che il Segretario Fiorentino dice, nei Discorsi su le Deche di Tito Livio, della religione dei Romani, ammonendo con ragioni e con esempii buoni com'essa fu parte non piccola a formare in loro la virtù per cui conquistarono il mondo.
(476) Il signor Farini, nel Vol. III, a pag. 255, della sua Opera su lo Stato Romano, parlando di Vincenzo Gioberti, scrive: "i ministri toscani (obbrobrio!) lo ingiuriarono villanamente." Vincenzo Gioberti, uomo di mente, e perciò di cuore grande, deplora questi importuni ricordi, come li deploro io; ed entrambi (ne sono certo) daremmo molto, ma molto assai, perchè i fatti che somministrano argomento a simili scilomi andassero obliati, o, se possibile fosse, non fossero accaduti: ora aizzare l'uno contro l'altro non è opera a cui bastino gl'ingenerosi: le nostre destre non si sono potute toccare; ma con gli spiriti già ci siamo abbracciati, piangendo sopra la Patria, e su noi.... Fermo questo, come spero, devo ammonire il signor Farini, che anche qui erra; e mi conceda, che io gli aggiunga, ciò accadergli troppo spesso, onde il suo Libro, che pure è dettato con vaghezza di stile, si levi alla dignità di Storia. - L'Accusa, a cui cotesto libro (e veda il Farini a che cosa meni la parte di Don Marzio nel mondo) è servito di lanterna, e, come a Dio piacque, fallace, per impegnarsi dentro al laberinto delle sue bugie, stampa nel Volume dei Documenti a pag.
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