92.)
(525) Vedi parte della Lettera Gioberti a pag. 479 di questa Apologia, il rimanente, nell'Opera ivi citata.
(526) Questo anche disse Napoleone Bonaparte, che fu quel grande e sviscerato Repubblicano che tutto il mondo conosce, nelle conferenze di Leoben, quando i ministri austriaci perfidiavano a riconoscere la Repubblica francese. - (Thiers, Histoire de la Révolution; Bruxelles, 1838, tomo II, pag. 380.)
(527) Alba, 28 febbraio 1849. - A prova della continua pressura della Fazione Repubblicana si vogliano, in grazia esaminare questi frammenti:
La volontà del Popolo è stata disconosciuta, contrariata, rinnegata. La disobbedienza del Governo chiedeva riparazione.... La decadenza del Principe, la Unione con Roma divengono oggi necessità, e con esse TUTTA QUELLA SERIE DI PROVVEDIMENTI ECCEZIONALI O RIVOLUZIONARII, dei quali abbiamo altre volte accennato, e non ci stancheremo mai di accennare. Laonde da oggi noi chiamiano ALTAMENTE RESPONSABILE il Governo Provvisorio, prima di tutto di essere appunto tuttavia Governo Provvisorio toscano. E ritorniamo a domandargli, che cosa ne sia avvenuto del DECRETO DEL POPOLO DEL DÌ 8 FEBBRAIO; che cosa ne sia avvenuto della Unione con Roma, della Repubblica PROCLAMATA IN FIRENZE, IN PISA, IN LIVORNO, PER TUTTA TOSCANA! Oggi gli muoviamo queste parole senza rancore, senza ire, senza minaccie! senza disperare delle intenzioni sue. E lo invitiamo a rileggere la nostra epigrafe che risolutamente e irrevocabilmente riprendiamo quest'oggi: UNIONE CON ROMA ec.
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