Così anche gli ultimi nodi tra Principe e Popolo furono spezzati e per sempre. Perchè adunque se il fatto esiste, non proclamarlo? Che intende il Governo colla stretta e rigida provvisorietà, che vuol rispettata e salva ad ogni costo? Perchè dare a' nemici nostri il lontano sospetto di una transazione, che nessuno vuole, impossibile, non che a compiersi, ad idearsi soltanto?................ ....
Inoltre il Popolo nostro, a vita politica nuovo, di politici intendimenti inesperto, vuole un Governo che gli assicuri l'ordine e la vita. Incapace a comprendere certi dilicati fili, che stringono all'avvenire il presente, domanda una forma chiara e precisa, che gli spieghi apertamente i suoi diritti, i suoi doveri, i suoi interni rapporti. Attaccato francamente al Principe, che per lui non era null'altro che un Governo, quando si vide dal Principe abbandonato, ingannato, tradito, si gittò francamente alla forma contraria, alla idea repubblicana, che per lui era simbolo di un Governo, e gridò: Viva la Repubblica, nelle sue feste, nelle sue gioie, nelle sue canzoni. Scrisse: uniti con Roma, sulla porta delle sue case, su' muri delle sue città; uniti con Roma fu la parola de' suoi Circoli, fu il grido delle sue adunanze: e piantò l'Albero della Libertà, che per lui rappresentava queste due idee di Repubblica e di Unione, in tutte le sue Piazze, nel sagrato dalle sue Chiese.
Ma se un giorno, a mente più calma, questo Popolo si domanderà: Che cosa siam noi? Che cosa è la Toscana? Granducato no, perchè Leopoldo Austriaco vi ha perduto ogni diritto; Repubblica no, perchè il nostro Governo s'intitola ancora Governo Provvisorio.
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