Lo zelo laborioso di alcuni Socii, che sanno posporre i riguardi al dovere, estorse da alcuni Candidati dichiarazioni pregevoli, da pigliarne atto per confrontarle coi fatti avvenire, siccome fu detto. Richiesto un Candidato: Che farebbe se l'Assemblea dei 120 non votasse l'Unione con Roma? rispose: Scenderei in piazza collo schioppo per unirmi col Popolo a fare la rivoluzione ec." - (Popolano, 3 marzo 1849.)
L'esempio fu bello, quantunque non riuscisse affatto onorevole ai varii Candidati; alcuni dei quali balbettarono mal sicure parole in temi che mostravano di male intendere; altri ricopersero sotto sonori accenti la fiacchezza dei loro sensi tutt'altro che rivoluzionarii. Pare che il Circolo dovrà cancellarne qualcuno dalla nota dei Candidati, senza aspettare che lo cancellino gli Elettori. Pure si udirono in altri anche belle e generose parole repubblicane, da cui esalava purissima l'idea della nostra Unità. Ma alla domanda fatta quasi a tutti: - Che fareste se l'Assemblea dei 120 tradisse l'Unità italiana, non ratificando la riunione con Roma già decretata dal Popolo? - alcuni Candidati s'impelagarono, smarrirono il senno, e non seppero, com'altri, risolutamente rispondere: Lascerò il posto disonorato, e correrò a debellare col Popolo italiano questi nuovi traditori.
- (Popolano, 7 marzo 1849.)
(589) 1: Le lusinghe non cessarono mai. - "Roma 29 marzo, di sera. - In seguito delle disastrose notizie del Piemonte, l'Assemblea ha nominato un Triumvirato a norma del Decreto che vi accludo.
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