Ogni Cittadino pertanto, che ritiene armi inoperose, le consegni a questo Municipio.
Lo stesso invito vien fatto ai Militi della Guardia Nazionale dai 50 ai 60 anni, coerentemente al disposto dell'Articolo 7 del Decreto dei 23 marzo 1849 del Governo Provvisorio toscano.
Giovani generosi, caldi di amor patrio, questo è il momento più bello della vostra vita; da voi la Patria attende la propria salvezza. Dio non abbandona gli oppressi. L'ora del risorgimento è suonata. Le armi soltanto ponno decidere dei nostri destini.
Livorno, dal Palazzo Civico, li 4 aprile 1849.
Il Gonfaloniere AVV. LUIGI FABBRI."
(612) Si dica allo A., che tratti, e concluda il baratto di 1/2 milione, e di là mandi in Francia subito. Le armi si raccolgano. Ne sono arrivate altre in Livorno? Qua armi prima, poi gente." - (Dispaccio telegrafico del 4 aprile 1849. Documenti, pag. 443.)
(613) Documenti, pag. 519.
(614) Documenti, pag. 519 e 520.
(615) "Se il Battaglione Del Fante, se i Volontarii non vengono subito con le armi, non vengano più, essendosi il nemico incominciato a mostrare verso Sassuolo. Di nuovo invito per armi, e mandarle subito... e presto le armi. Lucca vostra non corrisponde, - vergogna." - (Dispaccio telegrafico del 5 aprile 1849. Documenti, pag.444.) - "Il Battaglione se non viene presto, non importa. Si dirà anche dei Livornesi: solite ciarle e fatti punti. Se non rendono le armi, si levino alla Nazionale, perchè quando sono superati gli Appennini, o che credono di difendere Livorno dalle bombe austriache?
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