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      Ma il nemico non può venir grosso contro di noi. I Popoli gli fremono alle spalle come moltitudine di acque in tempesta. Le ire dei Popoli e del mare si stendono sopra la terra, e i troni, le armate e le provincie spariscono. Non vi sbigottite per una sventura, i Popoli non muoiono mai; la tela che il ragno della tirannide trama laboriosamente in un secolo è disfatta dal Popolo in un minuto di furore.
      La difesa della terra nativa fu imposta dalla natura a tutti gli animali come un istinto. La terra nativa ha diritto di esser difesa da tutti coloro che ella nutrisce e ricovra pietosa nel suo seno; tutti i suoi figli hanno il sacro dovere di difenderla; chi manca alla natura manca a Dio, però che la natura sia la figlia primogenita del Signore.
      O Sacerdoti, il calice dove la prima volta beveste con labbra tremanti il sangue di Cristo, vi sarà tolto dal Croato. Quale legge vi sconsiglia dalla difesa della Patria? O piuttosto qual legge non v'impone difenderla? E vi ha un Tribunale nel mondo che non patisce appello, e questo sia nella propria coscienza; ponetevi, o Preti, la mano sul cuore, e ditemi se mancando alla difesa della Patria una voce non si muove là dentro che vi chiama traditori? Tradendo la Patria avrete comune con Giuda la disperazione e lo inferno. Chi non ama la Patria odia Cristo; chi affligge la Patria trafigge Cristo.
      Ora non si parla di Unione con Roma, nè di forma di governo; qui non entrano scrupoli, nè casi di coscienza: si tratta di difendere le nostre terre e le nostre vite.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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