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      - Bulgarini e Capaccioli, avvisarono, credo, il Guerrazzi della risoluzione definitiva, e per Capaccioli Guerrazzi mi fece dire che desiderava vedermi in serata;" onde non sa come io ritenga aver egli promesso di vedermi con ordini od altro. Io non istò ad analizzare questo mucchio di lordure; tutta l'acqua dell'Arno non basta a lavarle.
      Prove razionali sono la facoltà mia di partire: partirono tutti, perchè non io? Me aveva affidato di accoglienza e di asilo il Britanno Legato; me ad ogni evento, col mezzo del suo Segretario, l'Ambasciatore Francese profferiva tutelare con bella gentilezza fino dalla mattina nel suo palazzo; me vollero trarre seco loro i Deputati che pei passi sgombrati accompagnai onde uscissero incolumi. Me il Colonnello Nespoli e il Generale Zannetti erano venuti a prendere per iscortarmi fino alla Stazione della Strada Ferrata; me il Tommi, me il Manganaro proffersero condurre via; che più? Il Municipio stesso e la Commissione mandavano a invitarmi, o intimarmi, o comandarmi a partire; perchè dunque rimasi? Alle azioni umane, in ispecie se così inopportunamente singolari, bisogna pure assegnare proporzionato motivo. Digny si arrampica ai ragnateli per escludere il convegno, e allega la chiamata del Capaccioli; questi non sa, che io rispondevo alla domanda del Conte, e tali per lo appunto suonavano le mie parole: "Ditegli, che lo aspetto nelle mie stanze." E se non fosse così, a qual fine, per qual causa, doveva io mandare pel Conte? Forse, com'egli dichiara, per dirgli io che volevo andare a Livorno?


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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