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(741) Le parole in carattere italico sono testuali del Conte.
(742) Testimoni. - Pellegrini. "Di parlargli (a Guerrazzi) non ebbi luogo; bensė lo vedevo, perchč passeggiava fumando per le stanze, ed anzi aveva qualche volta attorno a sč una bambina sua nipote, la quale piangeva nel sentire gli schiamazzi di piazza, e le cose che si dicevano contro di lui, ed il Guerrazzi sentivo che la consolava dicendole: "non avesse paura, che non gli facevano nulla." Alla interrogazione se mi mostrassi turbato, il medesimo testimone risponde: "vidi, che non faceva altro che passeggiare in su e in gių con serietā, e fumando; ma io poi non so qual fosse il suo carattere." Bernicchi, Armannini, Chiarini, Pellegrini, Mosti, Zucconi, Papadopulo e Ulacco: - ai miei occhi pareva, che fosse com'era sempre, serio, e sostenuto: - lo vedevo passeggiare, ma sempre tranquillo. Il signor Guerrazzi anche lassų nel Forte vedevo stare pensieroso, e passeggiare, ma senza dir nulla. - Era tranquillo, e faceva coraggio a noi. - Noi eravamo sgomenti, ma egli ci dava coraggio, e pareva tranquillo."
(743) Orsini. "In cotesta sera mi fece calare per mezzo di un lenzuolo sul tetto, che resta di sotto, ma mi fece subito ritirare su; - peraltro, prima che fossi calato sul tettino, ci si voleva calare egli." - Pellegrini. "Intenda bene, che il signor Guerrazzi non č che cercasse fuggire, almeno per quello che diceva, ma unicamente per salvarsi dal furore del Popolo, che gli minacciava la morte." - Orsini, Papadopulo, e Armannini: "Sentii che lo persuadevano a mettersi in salvo dal furore del Popolo, che minacciava sfondare la porta di Palazzo Vecchio" (cosė almeno davano ad intendere) "ed entrare in casa.
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