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      (767) Le manifestazioni, che mi vedeva fare dintorno, davvero non mi ricordavano punto nè Leonida, nè Pietro Micca, nè il vescovo Germanos. Molti dei prodi giovani erano morti!... - Altri accorsero alla voce nostra per difendere la Patria, ma ohimè! inesperti, e neppure moltissimi, male potevano avventurarsi in campagna aperta; soccorsi, e confortati dal consenso universale, avrebbero potuto guardare i posti alla frontiera, e salvare l'onore; di più non credo, nè altri può credere con fondamento, che potessero fare.
      (768) Forse per avere scritto romanzi e poesie si ha da crederebbe si possa fare la guerra senza cannoni, e senza soldati? - Intorno alla virtù dello entusiasmo ho detto altrove; divina cosa ella è, ma non si possono pretendere prodigi da quella; e questo entusiasmo non ha bisogno delle perette per sollevarsi; nè il Paese allora era disposto a dare corpo alle immaginazioni degli esaltati. Nelle opere che leggo, vedo Filippiche sempre, o nere o rosse; non istorie, nè materia da storie.
      (769) Qui due errori: uno di giudizio; l'altro di fatto. Non è vero, che il voto universale fosse di unirsi con Roma; non è vero, che fossero eletti i Deputati a formar parte della Costituente Italiana.
      (770) Messa da parte la tumida esagerazione delle parole, e del concetto di questa scrittura, devo confessare, che la persona meno acconcia a persuadermi era il signor Maestri, il quale appoggiandosi agli esaltati del paese, e di fuori, opponeva ai ragionamenti le fantasie di mente accesa, la violenza, e spesso ancora parole meno che oneste.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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