in quel momento. E in quanto a sincerità, io non aveva promesso nulla.
(784) Fu parlato di cambio di milizie, ma il Governo di Roma voleva mandare Volontarii, ed io non gli accettai. - Quello che più importava era la difesa comune; invitato a inviare per questo scopo ufficiali a Bologna, gli mandai, e non trovarono nessuno! - Questo fatto mi somministrò la misura della concludenza delle proposte fattemi. Il signor Berti Pichat venne da Bologna portando carta del Governo per farne danaro con qualunque sagrifizio; e questo fatto mi somministrò la misura dei termini ai quali si trovava ridotta la finanza romana, che si voleva mescolare con la nostra. Delle proposizioni senza ambiguità dissi avrei accettato quelle, che per giudizio del Consiglio di Stato non avrebbero pregiudicato la libertà del voto del Popolo Toscano. Giudicate come vi pare, ma narrate secondo la verità e la rettitudine. I passi ce gli spianava pur troppo la Repubblica Romana, ma bisogna andare prima d'accordo sul dove ella ce gli spianava.
(785)
(786) Non feci io il Discorso di apertura, nè lo lessi: lo scrisse e lo lesse il signor Montanelli. Consideri il signor Rusconi, che con tanta inesattezza non si giudica, nè si condanna.
(787) Anche questo non è vero; dimostrando la difficoltà, che il Popolo Toscano aderisse alla Unificazione, gli diceva che non avrebbe acconsentito a perdere i vantaggi di Stato a parte; e che gl'interessi materiali non si possono ad un tratto distruggere: ma è proprio una miseria parlare di questi negozii ai Repubblicani socialisti, i quali presumono condurci alla ricchezza universale traverso il fallimento universale.
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