..; - però - mi è corsa una voce intorno a cotesto vostro duca di Civita di Penna, e me lo hanno detto camuso, - di sembiante osceno, - rotto ad ogni maniera di libidine... figlio di schiava africana..." E qui, piegando la persona, susurra l'estreme parole nell'orecchio del papa.
Chi ve lo ha detto?
proruppe impetuosamente il pontefice; "non lo credete! e' v'ingannano: egli è buono, prudente e cortesissimo giovane, egli vi amerà come padre... dopo Dio primo. Voi lo avrete, Maestà, ministro pronto dei vostri voleri, figliuolo ossequentissimo e servitore. Certo egli non si cura acconciarsi i capelli nè si mostra pieno di smancerie o cascante di vezzi: le fogge aborre e i costumi di cinedo: per lo contrario, valido di membra, non depone mai il giaco; e di corpo prestante, non cede a nessuno negli esercizii che si addicono a perfetto cavaliere..." E continuava tutto acceso nel volto, con gesti sdegnosi, quando si accôrse che Carlo lo fissava con tale uno sguardo indagatore e maligno ch'egli temè essersi troppo lasciato scoprire. - Si rimase in tronco pertanto senz'aggiungere altre parole.
Io non avrei mai creduto che tanto vi stesse a cuore il vostro nepote Alessandro, Beatissimo Padre
, riprese Carlo con ostentata ingenuità; "ma dacchè voi volete che sia così, e così sia. A tempo debito Alessandro condurrà in moglie la nostra figlia Margherita. In questo modo vi piace? Rimane adesso null'altro da discutere e statuire tra noi?"
Clemente, guardato prima con molta diligenza un taccuino che si cavò dal seno di sotto alla mezzetta, rispose:
| |
L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
|
|
Civita Penna Dio Maestà Carlo Alessandro Beatissimo Padre Carlo Alessandro Margherita
|