Più nulla.
A quando l'incoronamento?
I vostri ufficiali di cerimonie possono concertarne il tempo e le forme col maestro del sacro palazzo.
Addio, dunque, Beatissimo Padre.
Anche un istante, dilettissimo figlio, anche un istante
, soggiunse Clemente accostandosi a Carlo V; e toltasi dal collo una croce d'oro, ne alzò la lamina superiore, ed esponendo scoperte le reliquie quivi dentro incastonate, riprese così: "Quando gl'infedeli, che osano adesso insultando minacciare la vostra Vienna imperiale, avevano tutti tremanti sgombrato il sepolcro di Cristo, un principe di Gerusalemme, un Lusignano, presentò alla Santa Sede questo frammento preziosissimo del vero legno della croce dove moriva il nostro divino Redentore. Se i giuramenti che vi si fanno sopra non si mantengono, il cielo e la terra non accolgono più cosa sacra che basti a vincolare gli uomini tra loro. Carlo, giuriamo su questo legno bagnato del sangue di Gesù di conservare inalterabile la pace statuita tra noi."
Santità
, riprese l'imperatore commosso, ed altrove volgendo la faccia allontanava con la destra la santa reliquia, "non vogliamo, di grazia, porre la colpa traverso una via ch'ella poi non c'impedirebbe percorrere quando la necessità ne stringesse o l'utile ne invitasse: e inoltre noi non saremo a condizione pari; imperciocchè voi teniate le chiavi di san Pietro e con esse la potestà di legare e di sciogliere, mentre io non troverei in veruna parte del mondo un altro papa Clemente che me sciogliesse dal trattato di Bologna, come voi scioglieste Francesco I di Francia dal trattato di Madrid(73). Non giuriamo pertanto; facciamo meglio, industriamoci di mantenere perenne l'utile che adesso troviamo nella scambievole unione.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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