Sua Santità in casa sua ha promulgato una legge diversa...
Non sono leggi queste che ogni principe promulga a suo senno. Io sono vecchio del mestiere; ho accompagnato ambasciatori all'imperatore, al Cristianissimo, ai Viniziani, ai pontefici, a questo stesso papa Chimenti, e nessuno fin qui mancò di praticare l'antica usanza della franchigia.
Cominceremo ora.
Se voi siete ad ogni modo fermo del vostro proposto, a noi, come fanti, non appartiene conoscere che cosa sia conveniente a farsi. I magnifici ambasciatori ci stanno dietro il piccolo cammino; noi andremo per essi, e...
Non potete tornare indietro.
Aspetteremo.
E la voce del vecchio cominciava a infiochirsi per ira, il volto a divampargli il fuoco.
A me tarda adempìre l'obbligo mio; non posso mettere indugi tra mezzo, bisogna che vi lasciate frugare, e subito, - e per forza.
Va, torna dal tuo signore e digli che se l'ordine ti commise e la insolenza per significarlo, dimenticò poi darti la forza per eseguirlo.
Queste parole proferì il giovine cavallaro Bindo di Marco Berardi, soprannominato il Gorzerino, e al punto stesso forte percosse con la mano aperta sul petto al cancelliere, ed abbrancatoglielo quanto era largo, lo sollevò da terra, e con quel vigore che la natura aveva posto nel suo braccio, e che l'ira accrebbe, lo lanciò impetuosamente lontano da sè. Descrisse il cancelliere una curva per l'aria volando, e toccata ch'ebbe con i piè la terra, prese a muoverli celerissimi uno dietro l'altro correndo all'indietro, finchè, perduto l'equilibrio, a braccia stese e a gambe levate casca supino nel fango della via.
| |
L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
|
|
Santità Cristianissimo Viniziani Chimenti Bindo Marco Berardi Gorzerino
|