NOTE.
(a) Filippo il Bello, mercè l'opera e i consigli di Musciatto Francesi cavaliere fiorentino e di Sciarra Colonna barone romano, prese Bonifazio VIII papa in Alagna. Invano questo pontefice vestì gli abiti sacerdotali, si pose maestosamente a sedere sul trono; ch'ebbe a soffrire i più crudeli oltraggi. Sciarra con la mano coperta dal guanto di ferro lo percosse sul volto. - Onde l'Alighieri esponendo quel caso scriveva:
Perchè men paia il mal futuro e il fatto,
Veggio in Alagna entrar lo fiordaliso,
E nel Vicario suo Cristo esser catto.
Veggiolo un'altra volta esser deriso,
Veggio rinnovellar l'aceto e il fiele,
E tra vivi ladroni esser anciso.
Purg., canto XX.
Il popolo di Alagna, che prima aveva tenuto mano alla sua cattività, lo liberò il terzo giorno: nondimeno fu tanto lo sdegno concepito che fra brevi giorni morì come arrabbiato, e fu adempita la profezia di Celestino, il quale disse ch'egli entrerebbe nel pontificato come una volpe, vivrebbe come un lione e morrebbe come un cane. VILLANI, Stor., c. 8.
(b) Alessandro de' Medici, scrive Lorenzino dei Medici, fu figlio di Lorenzo duca d'Urbino e della moglie di un vetturale nativa di Colle Vecchio, serva nata in casa dei Medici: aggiunge che Alessandro la fece avvelenare perchè i fuorusciti disegnavano torla da casa, dove lavorava la terra, per menarla a Napoli e mostrarla all'imperatore, onde vedesse da chi fosse nato colui il quale ei comportava che comandasse Fiorenza (vedi Apologia di Lorenzino de' Medici). Scipione Ammirato, Stor., lib, X, dice di avere ricavato da Cosimo I che Alessandro era figlio di Clemente VII e di una schiava africana.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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