Gli archibusieri alemanni e spagnuoli in numero di ottomila spararono gli archibusi; i bombardieri, quanti poterono rinvenire a Bologna e trasportare di fuori sagri, falconetti, colubrine, smerigli, serpentini, basilischi, girifalchi e simili altre artiglierie costumate a quei tempi, così e con altri più terribili nomi appellate dagli uomini tuttavia sbigottiti dai micidiali effetti di quelle: onde, secondo che narra Cornelio Agrippa in quel suo stile ridondante di ampolle, parve che "Giove avesse dato la via a ciò che di più fragoroso custodiva ne' suoi tesori di fulmini e di tuoni." Le campane frementi si lanciavano per l'aria, come cavalli inferociti; da un punto all'altro temevano di vedere scaturire la fiamma dai legni e dal ferro confricati in cotesto portentoso dondolio: - ahi! bronzi un tempo chiamati sacri, dacchè il vostro ufficio dimenticaste di laudare Dio, convocare il popolo al tempio, raccogliere il clero, piangere i morti, cacciare la pestilenza, onorare le feste dei Santi(79), dacchè, dico, il vostro ufficio dimenticaste o spregiaste, la vostra voce si spande pei piani e per le valli solitaria come la voce di san Giovanni nel deserto; chiama, ma nessuno risponde, imperciocchè la voce che ha celebrato l'esaltazione del tiranno e le sue stragi non possa glorificare il nome del Signore, il Santo dei santi; e nonpertanto anche voi potreste rigenerarvi; in questa giornata di tenebre e di servitù abbiamo tutti peccato, - uomini e cose; - compiangiamoci dunque e pentiamoci tutti: scendete dalle vostre torri, fondetevi in cannoni, portate nel vostro seno la morte allo straniero; - allora, purificate da questo battesimo di fuoco, quando tornerete a squillare, i popoli accorreranno, siccome consapevoli che voi li chiamate per esaltare la gloria di un Dio che protegge i liberatori della patria.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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