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      Intanto per altra parte il pontefice s'indirizzava con la sua compagnia al tempio di San Petronio. Precedevano a due a due i camerarii, gli ostiarii, i segretarii apostolici; seguivano dodici dottori dell'antica università di Bologna, ora dianzi da Cesare insigniti con ordine cavalleresco e con la dignità di conti palatini. Quindi otto patrizi della città in abito senatorio, e poco appresso il rettore della università decoroso per vesti purpuree. E gli uni dopo gli altri seguitavano il potestà avviluppato in un lucco di teletta di oro, i giudici di Rota, e cinquantatrè tra vescovi e arcivescovi venerabili pei loro manti pontificali. Secondo l'ordine delle speciali prerogative, venivano i cardinali Medici, Grimaldi, Caddi, di Mantova, Pisani, Santa Croce, Cornaro, Grimani, di Perugia, di Ravenna, Campeggio, Anconitano, di Santiquattro, di Siena e Farnese, ognuno dei quali portava la mitra e procedeva ornato di piviali doviziosissimi. Subentravano i magnifici conti Ludovico Rangone e il signor Lorenzo Cibo, entrambi gonfalonieri di Santa Chiesa, armati di tutte armi. Finalmente, assistito dagli elementissimi(80) cardinali Cesarini, Cesi e Cibo, compariva Clemente VII nello splendore della sua pompa pontificia, avvolte le membra nel famoso piviale, di cui i lembi si congiungono sul petto mediante il bottone non so se io mi dica più celebre a cagione del lavoro di Benvenuto Cellini, o del diamante una volta appartenuto a Carlo il Temerario duca di Borgogna(81). - Guardate il vicario di Cristo!


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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