Qui si rinnovarono, presso a poco le medesime solennità di sopra descritte. Il vescovo di Pistoia prese dall'altare la spada e la porse al cardinale diacono; questi al pontefice: il quale, trattala fuori del fodero, la benedisse prima e poi la depose nelle mani di Cesare, trasferendogli i diritti della guerra con queste parole da lui latinamente proferite: "Prendi la spada santa, dono di Dio, adoprala a disperdere i nemici del popolo del Dio d'Israele!"
Se un membro del popolo miserabile d'Israele, - un Ebreo - si fosse adesso presentato all'imperatore e gli avesse detto: - Difendimi, perchè questo pontefice mi ha ridotto in condizione peggiore dei cani, e tra me e lui non corre altro vincolo tranne quello del porre ch'ei fa una volta l'anno il piede sul collo(85) ai miei rabbini, certo il figlio del Dio d'Israele sarebbe stato strizzato così che nissuno poi avrebbe potuto rinvenirne i frammenti. Il Dio d'Israele non è più Dio di Palestina, - neppure il Dio degli apostoli; il Dio d'Israele ha ripiegato le tende dalle antiche dimore e le piantò in Roma presso il palazzo del Vaticano; egli è il Dio dei preti. - I Fiorentini, da cui nacque Michelangiolo, che dopo tanto spazio di tempo sentì ed effigiò quel terribile legislatore degli Ebrei - Moisè, - i Fiorentini, che per pubblico partito si elessero Cristo principe della Repubblica, erano i nemici del popolo d'Israele, gli avversarii, i ribelli a Dio, i maledetti da lui, per l'esterminio dei quali il padre dei fedeli dava la spada santa all'imperatore.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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