Pagina (159/1163)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il personaggio, gli usi di corte non sapesse o non curasse, o qualche forte pensiero gli tenesse occupato la mente, con le braccia sotto le ascelle, una gamba sopramessa all'altra, toccava con l'omero sinistro la colonna; - erano le sue membra per robustezza singolari, - quadre le spalle, - il collo rigido e grosso, - sicchè a vederlo pareva l'Ercole Farnese appoggiato alla sua clava. Gli anni di lui giungevano forse ai sessanta; - vestiva abito positivo di velluto nero spartito a strisce di seta celeste, con manto, calze e scarpe del medesimo colore: nella sua gioventù la bellezza si era compiaciuta per certo di ornargli il sembiante; - le cure, gli anni e le fatiche adesso glielo avevano reso severo. Foltissima la capigliatura gli copriva la testa; delle tempie però era calvo, e quivi la pelle compariva più pallida per via della continua pressione dell'elmo. - I suoi capelli non rassomigliavano all'argento per la bianchezza soltanto, sibbene ancora per una certa consistenza metallica di cui sembravano dotati: e le masse della barba eziandio giù per le mascelle e pel mento gli scendevano come scolpite. I venti delle tempeste, il sole ardente e le pioggie avevano percosso quel volto; nè avendolo potuto vincere, gli erano ormai diventate amiche: teneva il labbro inferiore non poco sporgente in fuori, atto che suole imprimere l'abitudine dell'impero. - Adesso cotesto suo volto accennava il conato della spirito il quale tenta chiamare una memoria smarrita o si sforza di rompere il velo del tempo per leggere nei futuri destini.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Ercole Farnese