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      Il orne la tiare du pape, etc." (BARANTE, Storia dei Duchi di Borgogna, tomo XXI.) Egli erra: - quel diamante orna il bottone del piviale del papa. Vedi Vita di Benvenuto Cellini.
     
      (b) "Leggesi che a Parigi fu uno maestro che si chiamava ser Lò, il quale insegnava loica e filosofia, e avea molti scolari. Intervenne che uno de' suoi scolari, tra gli altri arguto e sottile in disputare, ma superbo e vizioso di sua vita, morì. E dopo alquanti dì, essendo il maestro levato di notte allo studio, questo scolaro morto gli apparì: il quale il maestro riconoscendo, non senza paura domandò quello che di lui era. Rispuose che era dannato. E domandandolo il maestro se le pene dello inferno erano gravi come si dicea, rispuose che infinitamente maggiori, e che colla lingua non si potrebbono contare; ma ch'egli gliene mostrerebbe alcuno saggio. Vedi tu, diss'egli, questa cappa piena di sofismi, della quale io paio vestito? questa mi grava e pesa più che se io avessi la maggior torre di Parigi, o la maggiore montagna del mondo in su le spalle, e mai non la potrò porre giù. E questa pena m'è data dalla divina giustizia per la vanagloria ch'i' ebbi del parermi sapere più che gli altri e spezialmente di sapere fare sottili sofismi, cioè argomenti di sapere vincere altrui disputando. E però questa cappa della mia pena n'è tutta piena: perocchè sempre mi stanno davanti agli occhi a mia confusione. - E levando alto la cappa, che era aperta dinanzi, disse: Vedi tu il fodero di questa cappa? tutto è bracia e fiamma d'ardente fuoco penace, il quale senza veruna lena mi divampa e arde.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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