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Or dunque vattene.
Giovanni Bandini, posto ch'ebbe fuori della stanza costui e chiuso diligentemente le porte, tornò indietro e disse:
Incomportabili cose a cotesti ribaldi concedeste, Santità.
Non rammentate voi il consiglio di Guido da Montefeltro a papa Bonifazio VIII?
Lunga promessa coll'attender corto Ti farà trionfar nell'alto seggio(102)."
I benefizii dunque?
Lui ordinerò diacono, e Malatesta suddiacono, quando il demonio celebrerà la messa.
Ed ambedue tornarono nell'attitudine prima. Dopo un silenzio non breve, fu inteso pienamente percuotere ad una delle quattro porte. Il Papa visibilmente trasalì e comandò al Bandino andasse ad aprire, dicendo:
Ecco gli oratori fiorentini.
Mentre andava il Bandino, egli curvò più del solito le spalle, - il messale si trasse davanti, - accomodò il Cristo; - poi stette in sembianza impassibile ad aspettare.
Si apersero le porte, e comparvero Nicolò Capponi, Luigi Soderini, Jacopo Guicciardini e Andreuolo di messer Otto Nicolini, oratori del comune di Fiorenza. - Giunti appena che furono al cospetto del Pontefice, e si prostrarono al bacio dei santi piedi: ma Clemente, rilevandoli con la voce e co' gesti favellava:
Alzatevi, messere Nicolò e voi messere Andreuolo; su via, messeri Luigi e Iacopo, sedetevi. L'imperatore ha da curvarsi al cospetto nostro e baciarci i piedi: - voi poi siete parenti, amici, tutti figliuoli della medesima madre. - Messere Nicolò, che cosa fanno Piero e Filippo vostri? Venite, parliamo di Fiorenza nostra in famiglia. A quale stato la povera città si trova adesso condotta?
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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