Dentro
, rispose severo messere Nicolò, "non si patisce difetto di animo nè di vettovaglia nè d'armi: - i barbari fuori, raccolti ai nostri danni, tagliano le viti, ardono gli ulivi, le case distruggono, i popoli uccidono o sperdono. - Tanta e sì grande ingiuria appena potrebbe cagionare il terremoto; più poca ne farà il giorno finale; - dappertutto seminano il deserto..."(103)
O Fiorenza mia, dove ti meneranno questi sconsigliati? Vediamo, fratelli, di rinvenire fra noi modo che valga a salvarla dalla rovina. - Accordiamoci a cacciare via i barbari che la divorano... queste immani bestie tedesche, che dalla voce e dall'aspetto in fuori nessuna parte hanno di uomo, come scriveva la buona anima del nostro messere Nicolò....
(104)
Padre Santo, fuori di misura piacevole riesce allo spirito nostro contristato
, riprese a dire il Capponi, "l'intendere la buona mente della Santità Vostra verso la patria comune... vostra madre e mia. Brevi i patti della pace e consentanei al giusto. La libertà si conservi, si restituisca il dominio, del presente reggimento nulla s'innuovi."
Libertà!
interruppe il Pontefice a mano a mano infervorandosi nel dire: "e parvi libertà questa dove senza cagione parte de' cittadini s'imprigionano, molti più si perseguitano, alcuni si mettono crudelissimamente a morte? Paionvi modi civili ardere il palazzo Salviati a Montughi, ardere il nostro a Careggi, proporre di spianare l'altro in Fiorenza e farvi una piazza in vituperio della casa Medici chiamata dei Muli? Onesto ed ordinato vivere è quello della città dove i più tristi e senza pena penetrano nei tempi di Dio, le immagini votive dei miei maggiori riducono in pezzi, me tamburano e vogliono dichiarare ribelle, me vicario di Cristo appiccano in casa Cosimino?
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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