Un fra loro, di volto leggiadro e, comechč giovanissimo, a tutti capo, se ne stava appoggiato con le spalle alla parete, la faccia china, immerso in pensieri i quali, a giudicarne dalle sembianze di lui, non dovevano essere buoni nč tristi: - questo era Ludovico Machiavelli. Lupo invece sedeva con le pugna strette, fortemente puntellate nelle guance sotto gli zigomi; gli occhi socchiusi: ad ora ad ora prorompe dall'intimo petto profondi sospiri. - Guizzando intanto la fiamma sanguigna sopra quei volti, - per tutta la scena, - presentava un quadro fantastico, stupenda materia ai dipinti di Gherardo delle Notti o del Rembrandt.
Lupo!
riprese un altro soldato, "bevi: - il tuo buono umore č ito in fondo del boccale; ripescalo coi labbri e ridiventa gaio, perchč la tua tristezza ci uggisce, e troppo pių della tristezza cotesti tuoi sospiri, che spingerebbero in mare il bucintoro. - Piagni forse i tuoi morti?"
Pel Battista, lo hai detto! Io piango un morto... piango l'onore dell'Italia e di noi altri
, e, siffatte parole proferendo, tal dič del pugno sopra la tavola che i distesi a dormire si svegliano di soprassalto levando la testa sospettosi di qualche sinistra avventura.
L'onore della milizia italiana spento?
domandō ansioso il giovane Vico. "Qual cosa v'induce a giudizio sė iniquo sopra il vostro sangue?"
Sta a voi domandarmelo, Vico? Non siete fuggito anche voi d'Arezzo? Cosė č - noi infelici reliquie delle Bande Nere, tanto famose nelle guerre passate, ne abbiamo or dianzi bruttata la gloria.
| |
L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
|
|
Ludovico Machiavelli Gherardo Notti Rembrandt Battista Italia Vico Vico Arezzo Bande Nere
|