.. - Compagni miei, vi chieggo perdonanza se vi funesto con dolorosi racconti. Io mi taccio e rumino da me stesso la mia angoscia.
Di', di', Lupo; le parole del veterano riescono sempre gradite all'animo dei suoi compagni.
Ora dunque, figliuoli miei, - perchè io per età, vedete, potrei esservi padre, comechè non abbia tolto mai moglie e non mi sieno nati figliuoli; ma certa volta udii raccontare da messer Pietro Aretino(109), svisceratissimo del signor Giovanni, come un antico capitano a certo che lo riprese di non aver tolto donna, ed in questa maniera privato la patria di eredi delle virtù sue, rispondesse: Sappi che io lascio due figliuole e tali che se la patria ne imita l'esempio, diventerà non pure famosa, ma unica per la gloria delle armi nella Grecia: e ricordò due battaglie da lui virtuosamente combattute e vinte. - Fin qui Lupo non operava nulla che gli fruttasse onore; però non vi ha impresa, comunque arrisicata ella sia, per la quale non senta l'animo e le voglie disposte. Adesso mi trovo ad avere tanto detto fuori del seminato che non so più donde mi sia partito o dove io mi abbia a ritornare: - mi sembra dovessi narrarvi come piangessi le seconde lagrime in mia vita, ed ecco proprio il modo in che andò la cosa. - Il signor Giovannino... Nessuno di voi ha egli veduto il signor Giovanni dei Medici? - Ebbene, quando passate da Orsamichele, sostatevi a guardare il San Giorgio di Donatello: immaginate voi che muova le braccia, che parli di forza, che lanci lo sguardo acuto quanto un verrettone, ed avrete la immagine vera del fortissimo capitano.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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