Per Dio! così non istà bene. Se osservi il comando del capitano codardo, una condanna di obbrobrio insieme con lui ti contamina; se ti rifiuti agli ordinamenti della milizia, ti puniscono di morte: - il caso di Pandolfo Puccini informi...
Lupo, io ti assicuro
, osservò Ludovico, "la passione aombrarti l'intelletto: al soldato, quando obbedisce il cenno del superiore, la fama è salva."
Poniamo via
, riprende Lupo, "e che egli obbedendo allo iniquo comandamento non abbia infamia come soldato: ma fuggirà egli per avventura anche il danno come cittadino? Io per me lo ripeto, - così non istà bene. Immaginate, compagni, che, avendo noi giurato fedeltà al Palazzo di Fiorenza, domani la Signoria si avvisasse comandarci di abbattere Marzocco, gridare morte alla Repubblica, viva le palle: dovremmo, o no, obbedire? Se no, tristi soldati; se sì, pessimi cittadini. Io, non ho letto sui libri; - la disciplina in campo del signor Giovanni costringeva, fuori di misura, severa: e nondimanco ho sempre tenuto fisso in mente qui sotto giacere un qualche grave errore da doversi emendare."
Ogni male viene dalla testa
, soggiunse Ludovico; "bisogna attendere prima di tutto a nominare buoni signori e buon capitano, poi rimetterci interamente ai comandi; - se togli ciò, nissun governo, nessuna disciplina possono reggere."
Sì bene: ma quando l'errore è commesso? Forse la pioggia non bagna le membra del soldato come quelle del cittadino, non le assidera il freddo, non le arde il fuoco? Il soldato che impegna le braccia ha forse venduto il cuore e la mente?
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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