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      Indifferenti a cotesta apparizione, i soldati uscirono dal corpo di guardia; rimasero Ludovico e Lupo per ragione di ufficio ed anche per vaghezza di soccorrere la misera donna. Le si accostarono pertanto e, rilevandola, la trovarono giovanissima, bella e di gentile aspetto: le sue vesti apparivano schiette, quali costumano le donzelle di contado, se non che fatte di panni più fini e con sottile lavorio ricamate di passamani e nastri di seta. Le si vedevano sul volto delicato i segni di patimenti sofferti, certo a lei più gravosi quanto più nuovi: pallida era ed aveva bianche le labbra, gli occhi chiusi siccome morta.
      Ludovico, invece di porgere mano a Lupo onde sovvenire alla fanciulla, si rimase immemore a contemplarla. Ludovico toccava la età nella quale un'arcana malinconia si diffonde nel sangue: quanto una volta piaceva ora rincresce: - il ragno intreccia a festoni la sua tela intorno al tanto una volta diletto leuto; la spada anch'essa polverosa penderebbe dal chiodo, se amore di patria non gliela cingesse ai fianchi; il seno si gonfia a spessi sospiri: sovente tendeva l'orecchio, quasi aspettando una chiamata; si sentiva invogliato a piangere e non sapeva perchè; nella sua mente si avvolgevano forme indistinte e pur vaghe d'ineffabile bellezza, a guisa di volti di angioli specchiantisi sopra l'onda commossa di un lago; - ed ora quelle sembianze, contemplate a frammenti, par che gli stiano definite dinanzi; - la voce che aspettava gli si è fatta sentire, e l'eco della sua anima già vi ha risposto, la corda è vibrata, conosce il fine dei dubbiosi desiri.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Ludovico Lupo Lupo