Ora come secondavano gli dei tanto amorevole benignità? La creatura amante e, comechè incolpevoli, le creature amate ebbero comunanza di pena. A tormentare la prima fu mandato l'eterno carnefice; - a tormentare le seconde vennero la infermità, la tristezza, ed Esiodo poeta aggiunge illepidamente le donne...
Più sicuri noi contempliamo la dura verità. Santo Agostino e Rabano(111) ci narrano come Prometeo fosse uomo inclito per dottrina, il quale meditando sulle ragioni delle cose svelava agli uomini le proprie miserie, e palpate le piaghe loro, non seppe poi con qual farmaco mitigarle. Gli uomini tratti dalla ignoranza nell'angoscia maledirono l'importuno maestro, che si consumò nell'angoscia di aver procurato irrimediabile un male con intenzione del bene.
Avventuroso lo stolto! - Bacone de Verulamio due afferma essere le condizioni della vita figurate dalla sapienza antica nelle persone di Epimeteo e di Prometeo. "E chi, egli ragiona, improvvido del futuro seguitò la scuola di Epimeteo prendendo diletto delle cose presenti, senza darsi cura dell'avvenire, placava il genio maligno e, lusingandosi di vane speranze, traeva la vita come nella dolcezza di sogno fortunato. - Gli alunni di Prometeo, per lo contrario, indagatori acuti degli uomini e delle cose, ogni letizia appassirono. Stretti alla colonna della necessità, da paure continue agitati, perderono la pace del cuore; e se pure spunta per essi un'alba di conforto, nuovi terrori sopravvengono improvvisi a disperarli con l'antica agonia(112)."
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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