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      Ed il peggiore magistrato...
      Lorenzo, levando la faccia e torcendo nel Bartolini gli occhi dove il subito furore aveva inaridito le lacrime della pietà, come quello che arditissimo uomo era, con grande animo soggiunse:
      A me non faceva mestieri altro esempio per convincermi essere i peccati delle republiche la ingratitudine e la invidia.
      Via il pallesco! - Taccia l'ottimato! - silenzio!...
      E queste parole con gridi deliranti si urlavano, con frequente pestare di piedi e gesti furibondi, dalla fazione degli Arrabbiati.
      Silenzio a tutti!
      balzando in piede dal suo seggio prorompe il Carducci." Non è luogo questo, nè qui foste adunati per celebrare o riprendere le azioni dei cittadini. Il predicatore al mortorio preconizzerà il defunto messere Nicolò; la storia lo giudicherà nei suoi volumi. Ambasciatori, esponete."
      Quantunque
      , con voce concitata incominciò a favellare Iacopo Guicciardini, "a noi fosse più grave patirli che a voi ascoltarli, ci sia non pertanto permesso di tacere gli strazii vergognosissimi co' quali papa Clemente, il dabben cittadino, intese a renderci contennendi davanti i maggiori baroni della cristianità adunati a Bologna per la incoronazione dell'imperatore. Noi non mancammo, a seconda delle istruzioni ricevute, di visitare i cardinali Farnese, Santa Croce e Campeggio; in particolare colloquio raccomandammo la Repubblica al gran cancelliere, ma, secondo il costume di corte, avemmo cerimonie e c'industriammo ottenere la udienza promessa dal maggiordomo maggiore. Dopo lungo aspettare per bene quattr'ore, vilipesi e derisi nelle anticamere, fummo licenziati a cagione che, essendo sopravvenuto a Sua Maestà un subito negozio, non poteva darci ascolto(125). Non mancammo però di complire monsignore di Nassau, il quale, poco intendendo, meno facendosi intendere, non so se per dileggio o per ignoranza, rispose non bisognare intercessione, però che il papa, essendo dei nostri, avrebbe certamente adoperata benignità alla sua patria.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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