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      Ed io lo conosco?
      Assai.
      E si chiama?
      Filiberto di Chalons, principe di Orange, vicerè di Napoli...
      Messere Bandino, pensate ch'io sono soldato dell'imperatore, ch'io fui preposto all'esercito per ricondurre i Medici in Fiorenza...
      Io penso Carlo V desiderare che Fiorenza sia retta da gente a lui amica, non collegata perpetuamente coll'emulo di Francia; se questo spera ottenere co' Medici, con voi l'otterrebbe di certo.
      E se Carlo si ostinasse a mantenere il trattato con Clemente?
      Sarebbe la prima volta che un principe si ostina a mantenere la sua fede. E poi l'imperatore per ora altre faccende ha sulle braccia. In ogni caso, il vostro esercito conosce voi soltanto, e Fiorenza ha danaro per mantenerlo in guerra.
      E ai Medici pensaste, messere Bandino?
      Pensai, e vidi il papa vecchio e impotente - e odiato; il duca Alessandro e il cardinale Ippolito non meno di lui tenuti in dispregio: anche i partigiani di casa Medici (e partigiani veri ne contano pochi) non amano Giulio figlio illegittimo e forse supposto di Giuliano, comecchè adesso papa Clemente, nè Alessandro figlio adulterino di lui e di schiava africana moglie di certo vetturale da Colle Vecchio, nè finalmente Ippolito figlio illegittimo del Duca di Nemours; Cosimino, se non fosse di troppo fresca età, aiutato dalla reputazione del padre Giovanni, avrebbe séguito e grande; gran danno per lui essere nato troppo tardi! - rimane la duchessina Caterina figlia legittima del duca di Urbino, giovine, vergine e prossima alla età da marito.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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