Pagina (354/1163)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quantunque il Varchi ci narri nel decimo libro delle sue Storie essere stati biasimati da alcuni perchè fatti con troppi fianchi, le cannoniere troppo spesse, per le quali venivano a indebolirsi, e troppo ancora sottili da non potere reggere l'urto delle grosse artiglierie, - nondimeno furono tenuti non solo per cotesti tempi stupendi, ma in epoca più recente meritarono che Vauban, celebrato ingegnere francese, ne levasse la pianta e ne prendesse le misure(148). Questi bastioni cominciavano fuori della porta San Francesco, e salendo su pel monte circuivano l'orto, il convento e la chiesa di San Miniato; - così descritto un larghissimo ovato si ricongiungevano alla porta San Francesco. Nell'orto di San Miniato era alzato un fortissimo cavaliere che guardava il Gallo e Giramontino. Ancora poco sotto del convento di San Francesco fu fatto un altro bastione, il quale con le sue cortine scendeva giù da oriente fino al borgo di Porta San Nicolò e terminava con alcune bombardiere poste sopra Arno: altri bastioni e puntoni e cavalieri costruirono che non importa descrivere, armati di grossi panconi di quercia, ripieni dentro di terra e di stipa, di fuori fasciati con mattoni crudi composti di terra pesta mescolata con capecchio trito.
      Non tutte siffatte fortificazioni erano condotte a termine nel tempo di cui favelliamo, perocchè mancassero i fossi, le vie coperte e simili altri accessorii; e poichè il nemico stava a fronte, e di giorno in giorno si temeva l'assalto, così non ismettevano mai il lavorio di giorno o di notte.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Varchi Storie Vauban San Francesco San Miniato San Francesco San Miniato Gallo Giramontino San Francesco Porta San Nicolò Arno