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      Il duca Alfonso ci prese tremila cinquecento ducati, non mandō don Ercole, come si era obbligato per la capitolazione; invece presta al papa le artiglierie e duemila guastatori contro Fiorenza. Di qui argomentate non giā la fede poca, sibbene la servitų molta alla quale si trovano ridotti i principi italiani(155).
      Carduccio mio, come per me si possa rimediare a tanta piena di sciagure io non saprei...
      I Viniziani e il duca devono mandarci soccorsi, e voi andare a chiedergli.
      Ma se mi avete poc'anzi assicurato che mi cacceranno via senza ascoltarmi!
      E vi ho detto il vero, quando vi presentaste in aspetto di ambasciatore; bisogna pertanto penetrare nelle loro cittā inosservati, come la goccia del cielo si confonde col mare; in modo che il papa e Cesare, uomini entrambi, se mai ne nacquero al mondo, scaltrissimi, non sospettino nulla; bisogna eziandio che le paure del duca e dei Viniziani non si destino, - ed č questa difficilissima impresa; si vuole ancora, ottenendo il soccorso, arcano impenetrabile in celare da cui muova, e quindi spedire a costoro persona nella quale essi confidino; si vuole finalmente il segreto medesimo non gli ottenendo, perchč se la cittā sapesse che noi abbiamo riputato insufficienti le nostre provvisioni, nč ci venne fatto aumentarle, scaderebbe dell'animo, ed ogni cosa anderebbe perduta; onde io per un mio giudizio non voglio sperdere questa tavola estrema di salute.
      Io mi offerisco andare, ma il modo da praticarsi per la partenza e il ritorno non vedo agevole.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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