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      ... oh! è grave una lapide di maledizioni... e troppo pesa, Carduccio!...
      Il Carduccio, traendo un sospiro lungo, volge le spalle e lentamente muta due o tre passi per andare.
      Michelangiolo allo improvviso scuote la testa e, risolutamente alzando la faccia, esclama:
      Su.... su, le ispirazioni vengono dal cielo... dalla terra emana il cattivo consiglio...
      E non si vedendo più davanti il gonfaloniere:
      Messere Francesco, dove andate voi?
      Voi mi avete fatto comprendere che domandava troppo... Io me ne vado al mio posto e a morire...
      Rimanete, per Dio! egli era il lamento di una ambizione che muore; ecco ella è già morta; io ho levato al cielo il pensiero e lo sguardo e non invano, chè dal cielo mi è scesa la virtù che sublima; io mi sono innalzato faccia a faccia coll'Eterno; la vita e il tempo passarono; mi sento immortale. La religione di Cristo ebbe i suoi martiri, perchè non gli avrebbe la patria? È religione la patria. Il padre delle misericordie forse non vorrà che il mio sepolcro sia grave di tanto vituperio; - svelerà, prima che i secoli cessino, l'arcano, e raccogliendo il raggio più puro del quale rese lieta la prima stella creata, lo circonderà di luce, - lo convertirà in monumento durevole del più immenso, del più doloroso sacrificio che umano intelletto abbia mai potuto immaginare; - o se nei cieli è destinato che la mia apparente vergogna viva quanto il moto lontana, io lo pregherò in mercede della infinita amarezza sofferta che la mia anima ponga alle porte del paradiso; quivi aspetterò le anime di quelli che maggiormente mi avranno maledetto, le bacerò in fronte, le chiamerò sorelle e, scortandole al trono di Dio, io gli dirò: Signore, fa che i tuoi angioli cantino osanna a questa anima dabbene perchè mi ha odiato con ogni sua potenza.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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