- Ad ogni modo l'affanno la spruzzò colle sue acque lustrali.
All'improvviso schiuse i labbri e pur dormendo sorrise. - Perchè sorride la vergine? Sogna aver l'ale alle spalle ed abbracciare su i fianchi un angiolo ed esserne abbracciata. Sogna un cielo chiaro e sereno dove si avvolgono perpetuamente in moto armonioso miriadi di globi lucenti, e parle che il compagno le dica: Vieni, voliamo a raggiungere cotesta stella colà che sopra tutte le altre scintilla: - e volano, volano... l'aria percossa sibila loro dietro le spalle, e la stella è raggiunta, poi da lontano contemplano un augellino che si affretta cantando, e il compagno riprende: - Vieni, voliamo ad interrogare quell'augelletto - e in meno che non balena gli stanno sopra; - egli invano raddoppia il batter dell'ale, - ei l'hanno preso: Dove vai, uccello, chè tanto ti affretti cantando? - Mi affretto a cibare i miei pennuti, e canto lieto al mio Creatore che mi fece rinvenire l'esca con la quale nudrirli. - Va, va, augelletto; così ti sieno preste l'ale al volo e Dio ti preservi dal falco. - Poi il compagno riprese: - L'ora della preghiera è venuta; - e così dicendo comincia dolcemente un inno al Signore; - ella si volse a contemplarlo in viso... - santi del paradiso! Vede le belle sembianze di Vico, le quali, quanto egli più s'infervoriva nella preghiera, tanto più diventavano luminose, - roventi quasi, - alfine i suoi occhi come feriti non possono sostenere la vista, - ella si desta... e freme... raggio di sole penetrando traverso lo spiraglio della finestra si posava sopra le sue palpebre.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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Vieni Creatore Dio Vico
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