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      In hoc signo vinces, gridò la voce dall'alto a Costantino imperatore, e gli fu mostrata la croce sfolgorante nei cieli: in hoc signo vinces, esclamo anch'io benedicendo questo sacro stendardo e alle tue mani affidandolo, strenuissimo Colonna, capitano della valorosa milizia fiorentina: seguitate voi giovani, codesta bandiera, tenete sempre in lei fissi gli sguardi, imperciocchè egli la condurrà sempre nella via dell'onore e della vittoria. Adesso io non vi conforterò ad esser prodi; già voi lo foste, e così l'uomo si piace nel sentirsi virtuoso che voi percorrerete intero il bene cominciato cammino: non vi raccomanderò i padri, le madri, le donne e i figli vostri; concesse ai loro labbri tale una voce natura presso cui la mia diventa debole e fioca. Di due cose con tutte le viscere dell'anima mia vi supplico, e sono: di mantenere severa la disciplina, origine vera di ogni alta gesta militare; Prospero Colonna, capitano dei nostri tempi famosissimo, di cui la gloria in te, inclito Stefano, riconosciamo, soleva dire: desiderare piuttosto imperito ed ubbidiente soldato che molto perito ed ubbidiente poco; e sopra tutto vi scongiuro di unione, pace e concordia. A concordia la patria afflitta e il vostro re Gesù Cristo v'invitano; a concordia gl'imminenti pericoli vi consigliano. Ogni città, comunque piccola, con la concordia vedemmo superare terribilissimi mali, con la discordia vedemmo le meglio fiorenti città condotte ad estrema miseria. Non gustate voi le dolcezze dell'amore?


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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