Questi se ne sta dimesso a capo chino; all'improvviso levandolo, si vede faccia a faccia messere Zanobi; - si guardarono, - impallidirono, - si fecero rossi fino ai capelli; poi messere Benedetto curvandosi tutto tremante, parlò:
Zanobi, l'atroce... offesa...
Dimentichiamola, Benedetto... Abbracciatemi... e come vuole ragione di sangue ritorniamo fratelli...
E si abbracciarono con incredibile affetto, tale essendo la natura di queste anime, vigorose nell'odio come nell'amore. - Non vi fu circostante per quanto di animo saldo che non sentisse a cotesto spettacolo commuoversi l'anima e inumidirsi gli occhi. Perchè anche i tristi se odiano la virtù, non possono poi fare a meno di venerarla quando nella sua gloria sfolgoreggi loro davanti.
Poichè si quetarono alcun poco coteste esultanze, tutti bramosi intesero a ritrovare la vergine operatrice della mirabile concordia... Guardarono invano... ella era sparita. Allora cominciarono i Piagnoni ad affermare essere stato un miracolo, averla il Signore mandata sopra la terra; gli altri, non prestando fede al miracolo, non sapevano spiegare quella insolita apparizione; tutti poi si sentivano tocchi di riverenza per cotesto angiolo di pace.
Ma se i cuori di tutti furono tocchi di riverenza, il cuore di un solo palpitò di amore, - il cuore di Vico, il quale nella vergine comparsa aveva riconosciuto la sua diletta Annalena.
CAPITOLO UNDECIMO
IL PROFETA PIERUCCIO
Mentre che in forma fui d'ossa e di polpeChe la madre mi diè, l'opere mie
Non furon leonine, ma di volpe.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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Zanobi Benedetto Benedetto Piagnoni Vico Annalena
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