Pagina (430/1163)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ella è cotesta una famosa storia in verità che in sostanza racconta di certa vedova la quale disse addio ai parenti e agli amici per terminare la vita nella sepoltura dove aveva riposto il corpo del marito, e indi a poche ore lo impiccò per salvare l'amante, come meglio potrete vedere, mie benigne lettrici, in Petronio scrittore latino e cortigiano di Nerone d'imperiale memoria. Voi dame e cavalieri, e sopratutto voi, dame, percorrendo i primi versi di questo capitolo avrete per avventura immaginato ascoltare la espressione dei sentimenti del poeta, la relazione intima di un qualche affetto sciagurato... e forse alcuna di voi avrà pianto su me: consolatevi, - quei versi non mi appartengono, forse non corrispondono a nulla di vero, a niente di accaduto; per me, penso che gli abbia scritti uno scolare di retorica per esercitarsi a comporre metafore, similitudini, l'altra famiglia di figure oratorie descritte dal padre De Colonia, diverso assai dell'acqua fabbricata dal Farina, di cui voi tanto e a ragione vi compiacete, mie nobili dame. Se poi mi domandaste perchè io gli abbia messi, vorrei potervi rispondere, come messere Lodovico Ariosto: "Mettendoli Turpino anch'io gli ho messi"; - ma poichè così rispondere non mi è dato, vi dirò sinceramente quasi per confessione, che non lo so neppure io: - forse perchè il presente capitolo favellerà di amore... guardate un po' voi se questo ch'io esposi potrebbe essere una buona ragione.
      Parlo di amore. -
      Ella era bella, ma infelice, - fuori di misura infelice.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Petronio Nerone De Colonia Farina Lodovico Ariosto Turpino