.. ma questo è un segreto fra il suo cuore e Dio.
Sfuggito le fu appena l'amen dalle smorte labbra, chiuse il libro e lo tenne stretto tra l'indice e il pollice di ambedue le mani; - poi si pose a meditare.
E tanto si profondò in cotesta meditazione che non pareva più cosa viva; gli occhi lucidi, - intenti - aridi come di vetro incassati dentro testa di cera: - all'improvviso le balenarono, le si empirono di lagrime, e prorompendo in pianto irrefrenato fra i singulti esclamò: "Oh! questo è troppo gran tormento, Signore!"
Ed invero gravissimo era il tormento che travagliava in quel punto la povera Maria dei Ricci, moglie di Nicolò Benintendi.
Si affaccia alla porta della cappella la testa di giovane di cui le sembianze dimostrano un impeto indomabile ed una pietà profonda; i capelli lunghissimi spartiti sopra la fronte gli scendono sopra le spalle, le guance ha rase e pallide, il labbro superiore coperto di peli radi, la bocca mezzo aperta e tremante di moto convulso, le sopracciglia tese e gli occhi aridi, ma che pure si palesano usi alle lagrime; - muove un passo, - due, e tutta svela la persona alta, spigliata, di vaghissime forme; veste abito corto di velluto verde senza ornamenti, tranne la croce di san Pietro, di cui lo creò cavaliere papa Lione X; non porta collare; gli cinge i fianchi una larga striscia di corame attraversata sui remi da lunga daga; le calze di panno bianco, le scarpe di pari stoffa con la rosa di seta verde sul grosso del piede; nella destra tiene il berretto di velluto colore di fuoco, ornato con bianca piuma; - nella sinistra l'elsa della spada alta da terra fino all'ascella, mirabile pei molti fili di acciaio brunito attorti con maestria a guardia della mano.
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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano 1869
pagine 1163 |
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Dio Maria Ricci Nicolò Benintendi Pietro Lione X
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